C’è un nuovo movimento che si sta facendo strada tra gli appassionati delle due ruote: è quello della Gravel Bike. Ma cos’è il gravel? Perchè tutti ne parlano? Si tratta di moda passeggera oppure queste biciclette rispondono davvero a esigenze di utilizzo che ne giustificano l’immissione sul mercato? Cerchiamo di fare chiarezza in questo articolo.
Come sono nate le Gravel Bike? A che esigenze rispondono?
Pensa al percorso dell’Eroica, con i suoi oltre 100 km di strade bianche. Immagina di pedalare sulla cinquantina di km di pavé della Parigi - Roubaix. A che bici ti affideresti?
Corsa? Mountain bike? Bici da ciclocross? Da trekking? Beh, come puoi immaginare nessuna di queste bici è stata progettata per le particolari condizioni sopra descritte. Le bici da corsa sono nate per scivolare veloci su manti stradali perfettamente asfaltati, le MTB ci accompagnano su sentieri particolarmente accidentati, le bici da trekking sono mezzi ideali per spostamenti che non richiedono velocità elevate, per viaggi con bagagli ed escursioni panoramiche. E il ciclocross? Per questa disciplina dove gli atleti gareggiano a stretto contatto con il fango sono state sviluppate biciclette speciali, estremamente rigide come quelle corsa ma con l’aggiunta di alcune componenti tipicamente MTB come le coperture larghe, il sistema con perno passante (thru axle) e lo standard del freno a disco.
Le biciclette Gravel (“Ghiaia” in inglese) sono nate invece proprio per coprire questo specifico segmento di mercato. La richiesta del pubblico era quella di poter contare su una bici trasversale, adatta a percorrere tratti asfaltati ma anche a sconfinare su strade bianche o terreni più accidentati. Un’esigenza concreta per molti: la tendenza arriva (come spesso accade) dagli Stati Uniti, dove il piacere di pedalare su strade bianche in sella ad una gravel bike affonda le radici nella realtà di tutti i giorni. Negli USA infatti, gli elevati costi di manutenzione hanno fatto sì che la quasi totalità delle strade secondarie non venga asfaltata. Questo ha spinto tutta una tipologia di ciclisti, stanchi di misurarsi con il traffico motorizzato, a migrare in massa verso un’esperienza più a misura d’uomo.
Come sono fatte le Gravel Bike?
Immagina un Telaio corsa non troppo estremo, tendenzialmente comodo che consente un utilizzo endurance. Il grip con terreni potenzialmente fangosi è assicurato da ruote rigorosamente 28” (scopri che modello ti consigliamo) con canale interno che permette di montare copertoni maggiorati (anche da 40 mm di sezione). Il telaio di una gravel bike ricorda quelli da ciclocross, tuttavia la sua geometria è meno adatta alla competizione sfrenata e più indicata per le lunghe percorrenze. I tubi sono quindi meno verticali, il carro posteriore è più lungo e soprattutto la scatola del movimento centrale è più bassa. Visto che (diversamente da quanto accade nel cross) con la tua gravel bike non ti capiterà di saltare ostacoli, questa soluzione è stata adottata per dare alla bici un baricentro più basso, ossia maggior stabilità.
I freni di questo tipo di bici sono rigorosamente a disco, supportano quindi frenate potenti e precise anche in condizioni fangose o di bagnato. Molti ciclisti gravel scelgono di montare poi manubri da “randonneur” per trovare grande stabilità di guida, senza rinunciare però alle diverse posizioni delle mani che un manubrio corsa permette di assumere.
In conclusione
Gravel bike, moda o rivoluzione? Avrai di certo capito come le gravel bike siano state progettate per consentire un uso su strade leggermente sconnesse, ma è ugualmente sicuro che il loro vero valore aggiunto sta nell’offrire la possibilità di divertirsi anche su percorsi asfaltati. Attenzione, non troverai mai le performances che puoi ottenere con una bici da corsa, potrai tuttavia apprezzare la loro velocità di crociera più che soddisfacente su stradine di campagna o pavimentazioni non levigatissime, dove i mezzi da strada soffrono la presenza di buche e asperità.
Ricorda: a seconda dell’utilizzo che intendi fare della tua gravel bike, sarà importante fare la giusta scelta di ruote e coperture. Scopri di più sull’argomento leggendo questo post.
Insomma, concludiamo parlando delle gravel bike come di biciclette veramente trasversali, che abbandonano quell’aura un po’ snob delle bici da corsa di ultima generazione per tornare alle origini del ciclismo tradizionale. Proprio per questo, secondo noi, sono qui per restare.