Falso: la verità è che la tendenza nel mondo dei produttori di componenti per bici da corsa è quella di superare l’utilizzo di alluminio in funzione di un graduale passaggio al full carbon anche per quanto riguarda l’endurance.
Le fibre di carbonio che si utilizzano attualmente per produrre una ruota (attenzione: parliamo di prodotti di qualità certificata) sono state oggetto di studi approfonditi che hanno permesso di ottenere una resistenza sensibilmente migliorata negli ultimi anni, anche grazie a sistemi di stampaggio in monoscocca o tecniche di produzione innovative.
Ad oggi quindi esistono in commercio modelli di ruote che permettono di godere delle qualità del carbonio anche durante le sessioni di allenamento, non più esclusivamente in gara. Una coppia ruote in carbonio è non solo sensibilmente più leggera, ma permette anche un maggiore assorbimento delle vibrazioni rispetto ad una coppia ruote in alluminio. Il risultato è una minore sollecitazione dei muscoli della schiena, con conseguente beneficio soprattutto su percorsi lunghi: il benessere della zona lombare è uno dei motivi più importanti che stanno spingendo molti ciclisti professionisti a passare al carbonio anche per quanto riguarda il training.
L’utilizzo dell'alluminio rimane legato ad un fattore di prezzo più che di reale performance: normalmente infatti i cerchi in alluminio costano meno di quelli full carbon, anche se prodotti come Ursus Miami offrono una soluzione in carbonio ad un prezzo veramente interessante.
Considera che come ciclista passerai sicuramente più tempo ad allenarti che a gareggiare: ovviamente scegliere un cerchio in carbonio significa godere di una soluzione di alta gamma, estremamente comoda e scorrevole. Insomma: migliorare la tua quotidianità in bici.
Il tubolare è il tipo di copertura normalmente usata a livello di competizioni professionistiche, e il motivo è che questa soluzione presenta diversi vantaggi: ad esempio il tubolare non può forarsi per pizzicatura, quindi il rischio di trovarsi con la classica “gomma a terra” si riduce. Il tubolare è anche più leggero ma soprattutto più scorrevole di un copertoncino. Ciò che rende il tubolare meno adatto per le sessioni di allenamento è il fatto che non avendo camera d’aria, non può essere riparato in caso di foratura. È possibile intervenire con una bomboletta “Gonfia e Ripara” e arrivare così fino a casa, ma successivamente il tubolare sarà da cambiare. L’operazione di sostituzione non è inoltre semplice e sarebbe meglio che venisse eseguita da un meccanico.
Il copertoncino ha invece performance inferiori, ma ha il vantaggio non trascurabile che in caso di foratura è possibile continuare a pedalare: sostituire la camera d’aria oltre che essere molto semplice ed economico, consente una riparazione duratura dello pneumatico. Le ruote in alluminio sono predisposte per copertoncino, ma negli ultimi anni l’offerta di prodotti in carbonio per copertoncino si sta ampliando sempre di più, a testimonianza del fatto che le case produttrici vanno nella direzione che porta ad un’esperienza di allenamento sempre più incentrata sulle alte performance.
Diversi produttori di ruote per bici da corsa propongono inoltre l’utilizzo del tubeless, non solo per il mtb ma anche per quanto riguarda il ciclismo su strada. Le coperture tubeless hanno due importanti punti di forza:
Vuoi approfondire le differenze tra ruote per tubolare, copertoncino e tubeless? Ti consigliamo questo articolo.
In gara così come in allenamento esistono diversi tipi di percorso: potresti doverti confrontare con lunghi tratti in salita, oppure avere la necessità di affrontare al meglio un tracciato pianeggiante dove scaricare ogni watt di energia durante lo sprint finale. Per situazioni diverse esistono in commercio diversi tipi di ruote, ma come scegliere il prodotto giusto per le tue esigenze?
Uno degli elementi da considerare è il tipo di profilo del cerchio più adatto alle caratteristiche del percorso che pensi di dover affrontare: in allenamento dovrai percorrere una gran quantità di km su strade miste, ovvero sia pianeggianti, che in salita, che in discesa. Per fare questo potresti valutare di scegliere un prodotto versatile, quindi con un range di utilizzo meno specifico. I profili medio-bassi per copertoncino di ruote come Miura C37 (37 mm) o Miura TC37 Tubeless ready sono in questo senso ideali, in quanto offrono minore resistenza agli spostamenti d’aria laterali come quelli creati dalle auto che ti affiancheranno, leggerezza e un buon indice aerodinamico.
In gara, al contrario, avrai bisogno di un prodotto che ti consenta di performare al massimo in specifiche condizioni, come ad esempio quella di una prova a cronometro. Nelle corse contro il tempo, i professionisti scelgono un cerchio a profilo medio-alto per tubolare, come le Miura TS47 evo (47 mm). Nelle prove timetrial spesso si vede un profilo molto alto e aerodinamicamente spinto, come quello di Miura TS87 evo (87 mm).
Ruote da ciclismo: da allenamento vs da gara: come orientarsi nella scelta del prodotto più adatto alle tue esigenze?
Valuta bene il tipo di utilizzo che farai delle tue ruote. Abbiamo visto come esistano diversi tipi di soluzione, più o meno performanti e più o meno economiche. Non escludere di scegliere un modello dedicato alle sessioni di allenamento e uno diverso per la competizione, seguendo l’esempio dei migliori ciclisti professionisti.