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Luigi Masetti: un “anarchico” del cicloturismo

Luigi Masetti: un “anarchico” del cicloturismo

“Luigi Masetti, l’anarchico delle due ruote” è il titolo della biografia di questo incredibile personaggio. Il libro, edito da Ediciclo, racconta i viaggi di questo giovane fuori dalle righe, originario di Trecenta, nel Polesine (Veneto).

La lettura di questa biografia ha ispirato il viaggio di Giulia Baroncini, i cui nonni sono originari proprio di Trecenta. Per imitare Masetti, Giulia ha ripercorso le tappe del suo primo grande viaggio intercontinentale: da Milano a Chicago in bici.

Luigi Masetti e le due ruote: perché è considerato il pioniere del cicloturismo

Luigi Masetti è nato a Trecenta nel 1864, per poi trasferirsi a Milano. La sua fama è dovuta ai numerosi viaggi su due ruote, sponsorizzati e raccontati dal Corriere della Sera. L'epiteto di anarchico delle due ruote gli fu attribuito proprio dal cofondatore e direttore del giornale, Eugenio Torelli Viollier.

Nel 1892 compie il suo primo viaggio, dando così il via al movimento del cicloturismo. Era un viaggio di circa 3.500 km in Europa.
Il primo grande viaggio internazionale è stato quello da Milano a Chicago, dove si teneva la Grande Esposizione Universale. Un itinerario di 7.000 km circa, al termine del quale il primo cicloturista italiano fu accolto dal presidente USA, G. Cleveland, per celebrare l’impresa.

La sua fama in Italia crebbe e Luigi Masetti sulle due ruote compì altre imprese come il viaggio dalle Alpi alle Piramidi sulle tracce di Napoleone e quello dall’Italia all’Austria, ma passando per la Grecia e risalendo lungo i Balcani.

Il suo viaggio più incredibile però fu una rotta di 18.000 km: dall’Italia al Marocco, risalendo la Spagna e l’Europa fino alla Norvegia, per poi arrivare a Capo Nord ed in Russia ed infine giungere a Costantinopoli (Istanbul). Era il 1900.

Poi la sua fama declinò e non si hanno notizie di ulteriori imprese. Masetti si spense a 75 anni di età, nel 1940.

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Cosa si intende per cicloturismo?

Proprio come nelle avventure di Luigi Masetti, il cicloturismo è un modo di viaggiare in bici, per scoprire luoghi, tradizioni e culture nuove.
Possono considerarsi viaggi cicloturistici sia quelli brevi, nei confini nazionali, che le grandi avventure internazionali dell’anarchico delle due ruote, o di Giulia Baroncino oggi.

Ma non sono i soli: viaggiare in bicicletta (o perlomeno utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto preferito dopo aver raggiunto una destinazione) è sempre più trendy. Il cicloturismo rappresenta un mercato in crescita, apprezzato anche per il suo impatto ambientale ridotto.

Oggi i cicloturisti possono avvalersi di tanti strumenti che Luigi Masetti non aveva, a partire dalla connessione internet e dalle mappe online.

Anche le bici da cicloturismo oggi sono sempre più leggere e performanti e si possono scegliere specifici modelli per adattarsi il più possibile alla tipologia di viaggio.

Stesso discorso vale per le ruote, realizzate in materiali sempre più leggeri tra cui, indubbiamente, il carbonio è il più funzionale, leggero e performante. Ad esempio, Giulia Baroncini ha viaggiato con le ruote Ursus TC 37 Disc in carbonio UD con mozzi RD 30 a 24 fori e cuscinetti a sfera ad elevata scorrevolezza.

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Oggi il design di mozzi, manubri e reggisella fornisce maggiore comfort ai ciclisti, danno scorrevolezza alle ruote e rendono le bici indubbiamente più guidabili e affidabili rispetto a quella di Masetti.

Ma c’è qualcosa che ancora unisce l’anarchico delle ruote e i cicloturisti di oggi. La voglia di avventura, di scoprire posti nuovi e di stringere legami. Basti pensare che Masetti preferiva soggiornare in piccoli hotel dove si spendeva poco e si conoscevano persone. Questo lo ha portato ad incontrare molti sconosciuti, ma anche personaggi illustri: oltre che il presidente Cleveland, Masetti conobbe in Russia Lev Tolsoj di cui divenne amico.

Il cicloturismo è questo: un viaggio di scoperta, un’avventura che apre porte che non ti aspetteresti. Ti aiuta a conoscere il mondo e gli altri, ma anche a comprendere fino in fondo te stesso, le tue potenzialità e i tuoi limiti.

 

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